Prima di tutto buon 2014 a tutte voi! Spero che sia cominciato bene per tutte! Noi lo abbiamo iniziato alla grande...si fa per dire...alla piccola è venuta la febbre (ettepareva!), ma ormai non mi lamento più, curo e vado avanti. E' la natura (infatti già oggi siamo uscite e non aveva più nulla).
Questo post non era in programma e non avrei nemmeno voluto scriverlo in fondo, ma ho deciso di farlo viste le continue e ultime provocazioni da parte di persone che hanno avuto il tempo e la voglia di lanciare insulti e frecciate. Pensavo che ignorando la cosa sarebbe tutto sfumato, ma mi sbagliavo (e purtroppo non ero riuscita a fermare notifiche non volute).
Devo dire che inizialmente sono rimasta sbalordita dal riproporsi della cosa, poi mi è spuntato un sorrisone e ho pensato "possibile che la questione sia ancora tanto importante???".
Perché parlare di avvenimenti accaduti 16 anni fa con la scusa di farsi paladini della verità (a sto punto chiamate Sailor Moon che magari risolve la faccenda), per me, non è lasciarsi tutto alle spalle e continuare a vivere serenamente.
E ripubblicare frasi offensive con la scusa del "non ho fatto nulla di cui vergognarmi" ma dimenticarsi di pubblicare un mio commento sulla questione è un po' da codardi.
Ed è per questo che scrivo qui, visto che non l'ho mai fatto, e metto il mio punto (definitivo) sulla questione. E poi andiamo avanti che sarebbe ora altrimenti si cade nel ridicolo.
Non sapevo che piega dare al post, poi ho deciso di raccontarvi una storia breve. Chissà che non abbia punti in comune con alcune di voi (spero di no però dai).
Come ogni storia narrata che si rispetti, questa non sarà raccontata dal punto di vista dei protagonisti ma del narratore, che non ha la verità assoluta in mano.
Ma quella non la possono avere nemmeno i protagonisti perché nessuno conosce a fondo la mente e soprattutto il cuore dell'altro.
In un paesino piuttosto tranquillo, un bel giorno, Gianna e Michele si conoscono. A Michele Gianna è piaciuta subito, soprattutto per l'aspetto fisico, e le ha chiesto di stare insieme. Ma lei, avendo diversi anni in meno di lui, ha voluto prima chiedere il permesso ai genitori.
La storia inizia e per qualche anno, nonostante alcune divergenze, va avanti. Lui deve fare il militare e viene spedito lontano da casa, poi con molta fortuna viene trasferito e, nonostante tutto, cerca di tornare ogni fine settimana da lei e per lei. Smobilita tutto e tutti (genitori compresi e soprattutto la mamma che doveva fare il bucato alla velocità della luce)....ma lui doveva tornare per stare con lei.
Poi il tempo passa e per lui inizia il tempo di andare a lavorare, ma non un lavoro vicino casa, uno facile, no, un lavoro che lo porta per tanti mesi, forse troppi, lontano da casa e dagli affetti.
Iniziano le difficoltà più importanti e soprattutto le prime "chiacchiere" di paese, chiacchiere a cui nessuno vuol badare.
Anche lei cresce ed esce da quel piccolo borgo, andando a vivere in un posto diverso, con gente nuova e nuova vita. Ma lui lì non c'è, lavora fuori per periodi lunghi e, quando torna, non può andare a trovarla perché i genitori di lei non vogliono, anzi la madre minaccia di farla andar via dall'università. E lui, pur rimanendoci malissimo, accetta perché pensa di amarla.
Le vite iniziano a separarsi, con interessi diversi, pochi momenti insieme e molte divergenze di opinioni.
Ma lui non si rassegna all'evidenza, accettando tutto il poco che può ottenere da lei. Fino a quando diversi amici non riferiscono di strani avvistamenti, chiedendo se si fossero lasciati.
A lui crolla il mondo addosso, probabilmente perché aveva un velo davanti agli occhi, ed inizia ad insospettirsi e controllare nei pochi modi che ha a disposizione.
I conti tornano. La storia finisce male da entrambe le parti, ognuna delle quali ha le sue ragioni.
Lui però ha anche la sfortuna di avere nel suo ambiente lavorativo qualcuno dell'ex "famiglia" che non gli rende le cose facili, dopo la rottura, addossandogli colpe che non aveva.
E come si dice "mors tua vita mea", inizia a difendere con i denti tutto quello che gli rimane, il lavoro.
Passano gli anni, nelle loro vite arrivano diverse esperienze per lui, per lei non è dato saperlo (parliamo sempre di signore suvvia) e poi arriva la scelta definitiva (per il momento, poi chissà). Mettono radici e si creano i loro "spazi di felicità" nel mondo. Ma non hanno mai risolto le varie questioni né sono rimasti in buoni rapporti, non che sia importante la cosa.
E' una storia come tante, niente di eclatante se vogliamo dirlo.
Se non fosse che dopo 16 anni qualcuno voglia ancora "difendersi" e parlare della questione, offendendo l'altro.
Ed è qui la cosa ridicola. Dopo tanti anni, matrimoni, figli, progetti ecc., stiamo qui a discutere di una storiella di paese?
Perché stiamo parlando di due persone intelligenti (si presume) che potevano risolvere la questione in altri modi, potevano mettere la parola "fine" molto prima e senza tanti litigi. Lui fin dall'inizio visto che si lamentava sempre del carattere di lei, e lei appena si è accorta di non volerlo più (non uso il termine "amarlo" volutamente), senza portarla tanto alla lunga.
E ora, mentre lui non ne parla più da una vita (se non costretto!) e si è lasciato il passato alle spalle, lei continua imperterrita la sua "battaglia".
Il problema delle battaglie è che non sempre c'è un vincitore, e se anche ci fosse, si lasciano sempre dietro paesaggi che fanno rabbrividire e intristire. E quando ci sono di mezzo mariti/mogli e figli non si dovrebbe più menzionare la questione. Per rispetto di se stessi e degli altri.
E in una qualsiasi storia, se davvero abbiamo provato amore o anche solo affetto per l'altra persona, non abbiamo nessun diritto di offenderla e ridicolizzarla dopo. E' un comportamento meschino.
E si inizia l'ennesima battaglia che nessuno vuole davvero.
Io ho letto questa storia e ne sono rimasta davvero dispiaciuta all'inizio. Prima di scontrarmi con la protagonista e sentire quanto ancora bruci dentro. L'ho trovato strano ma non preoccupante, non per me almeno. Forse fastidioso, quello si, altrimenti non mi sarei presa la briga di scrivere queste righe.
Sono stata offesa, io che non c'entro nulla e ho solo difeso. E mi sono chiesta il perché per un po'.
Poi ho smesso fino a ieri, fino a quando ho letto un post che sarebbe pieno di "finta consapevolezza" ed invece emana disprezzo e astio.
E mi ha fatto capire che no, nessuno ha imparato proprio niente.
Io però ho semplicemente scelto di essere felice con un uomo accettandone pregi e difetti. Sarà per sempre? E chi lo sa, le nostre vite non sono per sempre dopotutto.
Ma io, avendo amato altre persone in passato, non riuscirei mai a parlare di loro in modo tanto offensivo...io sono arrivata a questo punto della mia vita anche grazie a loro e sono parte del mio passato. E spero che siano felici ora e che si stiano costruendo un futuro e una vita con altre donne.
Ed è per questo che non dovremmo più preoccuparci della storiella di paese.
Siamo giunti al termine e la parola "fine" è stata scritta da tempo su questo libro. Prendiamone semplicemente atto.
[Ogni riferimento a persone esistenti o a fatti realmente accaduti è puramente casuale]
Spero di non avervi annoiate troppo, dalla prossima volta si ritorna con post "normali" promesso. Se vi va però potete dirmi cosa ne pensate di vecchie storie, fidanzati, ex amori ecc., mi farebbe piacere sentire pareri diversi!
Un bacione
Io penso che dopo 13 anni sia sciocco additare ancora l'altra metà della storia. Gli anni che passano hanno un senso, bisogna prenderne atto e andare avanti.
RispondiEliminaesattamente quello che ho sempre pensato...dopo tanti anni continuare ad incolpare e insultare l'altra persone mi sembra infantile. Puoi anche avere ragione ma alla fine a chi importa più? E cosa ti porterebbe? E' quello che non capisco ^_^
EliminaMi dispiace per questa situazione Dony. Certo che è strano stare ancora a rimurginare su fatti accaduti 13 anni fà, a maggior ragione se entrambi si sono rifatti una vita! Ad ogni modo auguri di buon anno nuovo a te e famiglia ^_^
RispondiEliminaGrazie tesoro, tanti cari auguri anche a te! Non dispiacerti, alla fine io sto benissimo perché mi fa ridere che qualcuno pensa di conoscere bene una persona con cui ha avuto una storia più di 13 anni fa! E' come se dicessi che io sono la stessa di 10-15 anni fa...certo che no! So anche che la cosa non finirà qui, ma per me a questo punto si. E' tutto talmente ridicolo se ci penso. Un bacione ^_^
EliminaPurtroppo ci sono persone talmente infelici dea propria vita che riescono solo a denigrare quella altrui per gelosia ed incapacità di costruirsene una personale. In questo caso poi...vedendo cosa avrebbe potuto avere, la tiZia in questione rosica ancora di più. "Non ti curar di loro ma guarda e passa" è sempre il mio detto preferito, anche perché gente come la tizia, le cose spiegate non le capisce. Lasciala crogiolare nel suo brodo...ormai ammuffito! Bacione Dona!
RispondiEliminaGrazie Ele! Guarda non credo voglia niente perché erano proprio incompatibili, di questo sono sicura al 100%. E presumo sia felice. Vuole solo difendersi con la sua versione dei fatti ma...a che scopo? A chi interessa ormai? Quel tipo di passato non può più influenzare il futuro, non il mio. Il suo forse, quindi è meglio che se lo tenga stretto. E comunque nessuno ha il diritto di insultare gli altri, soprattutto persone che non sono presenti e si sono lasciati tutto alle spalle.
EliminaPurtroppo devo dire che ho qualche esperienza alla spalle di persone che non sono riuscite a mettere la parola fine.... Dall'amica del cuore delle superiori che anche se non vi sentite più tanto fa finta di non conoscerti più quando invita tutti gli ex compagni a matrmoni e battesimi tranne me... all'amico del cuore sfigato e innamorato del liceo che dopo 10 anni viene appositamente a Milano per annunciarmi le sue nozze per poi dirmi che non mi invita perchè sarebbe un problema (ma che cosa sei venuto a fare? volevi vedere la mia reazione all'annuncio sperando che mi strappassi i capelli dal dolore??? boh...).... fino al compagno del liceo che ora è scrittore e ha dato il mio nome a un personaggio del suo primo libro e facendo ricordare al protagonista quanto fosse odiosa quella compagna del liceo che si chiamava Manuela... dimenticando completamente che nella sua fase acuta di disturbo ossessivo compulsivo io ero lì ad incoraggiare ed ascoltare....
RispondiEliminaQuello che posso dedurre da questi comportamenti dopo tanti anni è che spesso nascondono sentimenti opposti ancora troppo vivi per essere davvero affrontati e quindi coperti da questa rabbia.
E' facile rimanerci male... domandarsi cosa si è fatto per meritarlo.... sentirsi responsabili ma spesso non ci sono spiegazioni... spesso bisogna solo capire che l'odio e la rabbia per il passato sono futili e che le persone di 10-15-20 anni fa non esistono nemmeno più...
Manu come leggo ne hai passate tante anche tu e mi dispiace moltissimo (la storia del libro poi fa anche venire un po' il nervoso...io glielo avrei tirato sul muso!). Io capisco la rabbia quando un litigio/storia è ancora "fresca", quando la rottura è avvenuta da poco. Io stessa sono stata "perseguitata" in passato. Ma, ora che sono passati tanti anni, non provo nessuna rabbia nei confronti di quelle persone perché penso che non esistano nemmeno più, come dici giustamente tu. Gli anni passato e le persone, pur mantenendo alcuni caratteri distintivi, evolvono, si modificano, cambiano. Non sempre in meglio, questo è vero. Ma pensare anche solo lontanamente di conoscere bene un tuo ex, con il quale non hai mai vissuto, con cui hai avuto una storiella da "bimbi", con cui hai condiviso ben poco alla fine, è assurdo. Soprattutto dopo 16 anni. Quando una storia finisce il torto è da entrambe le parti, non c'è nessun "santo/a" in una storia, poi c'è chi reagisce in un modo e chi in un altro, tutto qui. Ti mando un abbraccio grande grande (poi tuo marito è riuscito a mangiare un fruyo o te li sei finiti tutti tu??? ;-P )
EliminaMi spiace leggere questo post Dony, anche perchè conoscendo un pochino la questione, mi sembra davvero infantile da parte di questa persona tirare fuori ogni due per tre questa cosa. Evidentemente non è così felice e appagata della propria vita come vuole far credere e, molto probabilmente, le brucia moltissimo altrimenti non si spiega tanto astio. Poi insomma io dico, ma dopo 16 anni farsene una ragione no? (non tu eh...lei). Stai serena Dony se puoi, pensa a tutto quello che hai costruito in questo tempo, alla bella famiglia che hai e alla bella persona che sei. Ti mando un abbraccio forte forte :*
RispondiEliminaGrazie Maury, apprezzo tanto le tue parole. Ormai me ne sto facendo una ragione. Da quello che ho visto, uno può viaggiare in lungo e largo ma se non ha una mente aperta non l'avrà mai e la cosa si capisce al volo, da come uno scrive e da quello che scrive. La mia famiglia non è un affare di stato credo, come non lo sono certe persone del passato che ormai non esistono nemmeno più. E una persona intelligente dovrebbe comprenderlo. Ognuno ringraziasse il proprio presente e andasse avanti come se non fossimo mai esistiti.
EliminaCiao cara!
RispondiEliminaCome ti hanno detto tutte le altre, se una persona dopo 16 anni da ancora molto peso a una cosa del genere molto probabilmente è perché è insoddisfatta della sua situazione attuale... lo so che può sembrare una frase fatta, ma se uno è contento della propria vita, non va a scavare così nel passato, no?
Ovviamente non hai bisogno che io te lo dica perché sei una tipa tosta, ma vai avanti per la tua strada, senza preoccuparti di queste cose! ;)
Un abbraccio
Grazie! Sinceramente che sia soddisfatta o meno non mi interessa, ognuno fa la sua vita e la porta avanti come vuole. Trovo fastidioso (e inutile a questo punto) questo continuo lanciare insulti e frecciatine senza capire dove si voglia arrivare. Hai qualcosa da dire? Scrivimi pure visto che i contatti li hai e per una volta nella tua vita prova a dire quello che ti preme tanto. Io con te l'ho fatto ma hai cancellato il commento pubblico (ovviamente queste frasi sono riferite all'interessata).
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